Vorrei imparare a vivere solo di silenzi
Respirarne l’essenza muta ed invisibile
Sentirli scivolare fin dentro l’anima crescere come cerchi d’acqua
fino a diventare il centro di tutta la mia esistenza
Vorrei essere vento sul mare
per abbracciare i tuoi pensieri trasparenti e liberi
e lasciarmi bagnare dalle onde travolgenti delle tue parole mai dette
Vorrei raccontarti del mondo e della vita
e dei giorni che si posano sempre più pesanti
sul mio cammino e dentro il mio cuore stanco
E invece io e te viviamo solo di sguardi, di abbracci e di sorrisi
E nessuno immagina il fiume di parole e di amore
che vive e che scorre in questi piccoli gesti
immensi e silenziosi…
G.Patti
Un bambino autistico non conosce confronto, nè competizione.
Vive nel silenzio.
Ascolta le voci della vita da una prospettiva diversa, osservando il mondo in senso opposto, dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo. Si concentra sui particolari più invisibili delle cose, guarda la vita con i propri occhi e mai con gli occhi degli altri.
Il bambino autistico vive ”qui e ora”, assapora il momento, segue il proprio cuore, il proprio istinto e i propri pensieri. E’ prigioniero del proprio mondo ma allo stesso tempo è un angelo il cui cielo non conosce confini.
Eppure a modo suo sa condividere moltissimo. Vuole condividere. E quando condivide, condivide davvero! Sa insegnarti il valore del silenzio e della spontaneità, la sincerità di uno sguardo e di un sorriso, la forza e la passione di un abbraccio.
Non ha consapevolezza degli schemi sociali, ma a differenza di molte persone ha grande consapevolezza del proprio universo percettivo. Abbiamo molto da imparare sul piano umano dalla disabilità e da tutto ciò che consideriamo diverso e atipico. Vivere accanto ad una persona che ha un modo diverso di percepire e di sentire la vita può essere difficile, sicuramente impegnativo e spesso anche doloroso, ma con la giusta intelligenza e moltissima sensibilità può rappresentare una grande opportunità per riscoprire aspetti della vita, dell’esistenza, del mondo e soprattutto di se stessi che, assuefatti dal male comune dell’universo sociale, abbiamo oramai dimenticato.
G.Patti